09 - 12
2017
La suddivisione in 12 parti di 30 gradi ciascuna del Cielo può essere posta circa fra il 600 e il 500 a.C., suddivisione che comunque possiamo pensare vantasse già un’anzianità di oltre mezzo millennio oltre quell’epoca, almeno stando a quanto descritto nel MUL.APIN, il più antico trattato astronomico/astrologico redatto in Mesopotamia nel 1000 a.C.
Ma perché proprio il 12 e il 30? Che significato hanno questi numeri?
Continuamente alla ricerca di un sistema per ascoltare gli dèi, i Sumeri prima e i Babilonesi poi arrivarono alla conclusione che il numero fosse la chiave che avrebbe permesso all’essere umano di mettersi in contatto con gli dèi e che alcuni numeri, più di altri, avessero proprio questo privilegio: ma quali erano questi numeri?
Ebbene, il 12 e il 30 sono, a questo proposito, due numeri particolari in quanto si lasciano dividere in vario modo in parti più piccole senza lasciare resto: il 12 infatti è divisibile, senza lasciare resto, per 1, 2, 3, 4, 6 e 12 e nessun altro numero così piccolo si lascia dividere in tante parti dando sempre valori interi. Per quanto riguarda il 30 questo si lascia dividere, dando sempre numeri interi, per 1, 2, 3, 5, 6, 10, 15 e 30.
I Sumeri pensarono che fossero stati gli dèi a creare quei numeri proprio perché venissero adoperati dall’essere umano con facilità.
Questi divennero allora i numeri del Cielo e della Terra e fu così che iniziarono a dividere l’anno in 12 mesi di 30 giorni ciascuno ma anche la giornata in 12 ore “doppie” ed ogni ora in frazioni di 30.
Cielo e Terra venivano così accomunati da due numeri, dando però al Cielo la massima estensione data dal prodotto di questi numeri tra loro (12 x 30 = 360), così che dissero che il giro del Cielo corrispondeva a 360, mentre alla Terra la minima estensione data dal rapporto di questi numeri tra loro (30 : 12 = 2,5), e videro che quest’ultimo dato (2,5) si avvicinava di molto al tempo, in giorni, impiegato dalla Luna per percorrere la dodicesima parte del Cielo (in pratica per percorrere un Segno dello Zodiaco), mentre l’altro dato (360) si avvicinava di molto al tempo, in giorni, impiegato dal Sole per percorrere tutto il Cielo: Sole e Luna divennero così le “lancette del cielo”.
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