03 - 04
2018
Con il termine francese encadrement (letteralmente: inquadramento) si intende in astrologia quella tecnica interpretativa che dà importanza alla successione dei pianeti così come questa si presenta in un Tema astrale, ovvero prende in considerazione la sequenza che i pianeti hanno sull’eclittica – senso antiorario – e questo indipendentemente dal fatto che possano o meno esserci aspetti fra loro o che siano vicini o lontani fra loro.
In pratica viene dato un peso interpretativo all’ovvia situazione per cui un astro viene a trovarsi tra altri due: così, posto che questo astro sia la Luna e posto che essa, seguendo la successione dei Segni, si trovi tra Marte e Sole, la sua interpretazione risentirà di questo suo “inquadramento”, ovvero il peso che ad essa daremo sarà “influenzato” dal fatto che si trova ad essere racchiusa da questi due astri.
Ovviamente verrà dato a questa Luna un significato diverso a seconda della sequenza planetaria perché nel caso questa fosse Marte-Luna-Sole diremo che la Luna “proviene” da Marte e “sta andando” verso il Sole, un po’ come se fosse spinta alle spalle da Marte per farla andare tra le braccia del Sole, situazione più operativa e capace di dare risultati concreti; se la sequenza fosse invece Sole-Luna-Marte diremo che la Luna “proviene” dal Sole e “sta andando” verso Marte, situazione che può favorire rischio di eccessi e di sciupare quanto tenacemente costruito; in ogni caso quale che sia l’ordine di questa sequenza la Luna avrà a che fare con due astri di fuoco che in quanto tali introdurranno in essa azione, coraggio, conflitti, lotte, individualismo, egocentrismo, ecc.
Si possono e si devono fare gli encadrements non solo dei pianeti veloci (Sole, Luna, Mercurio, Venere e Marte) ma anche degli altri pianeti e dell’Ascendente e del Medio Cielo (alcuni utilizzano anche le cuspidi delle Case).
Si può aggiungere che questo sistema può essere usato anche se non conosciamo l’ora di nascita ovvero se questa è approssimativa: gli encadrements dell’Ascendente e del Medio Cielo potrebbero infatti dare una mano a meglio precisare l’orario:
Gli Encadrements dell’Ascendente e del Medio Cielo sono talmente efficaci ed espressivi, chiari e netti nella maggior parte dei casi, che essi permettono spesso di scartare al primo colpo d’occhio alcune ore poco attendibili di nascita. È uno dei test da eseguire in caso di incertezza circa differenti versioni di un grafico natale, consentendo al medesimo tempo di evitare complessi controlli e rettifiche dell’ora legate alla vita passata, tutt’altro che agevoli.[1]
La tecnica degli encadrements affonda le proprie radici in tempi abbastanza lontani: se ne trova traccia negli scritti di Firmico Materno[2] e, in tempi più recenti, in quelli di Regiomontano[3]. Ma oggi saremmo privi di tale strumento se non ci fossero stati gli studi di colui che ha sistematizzato e per certi aspetti reinventato tale teoria, ovvero l’astrologo Alexandre Volguine. Qui sotto il suo Tema Natale[4].
Ma come si lavora praticamente con questo sistema? Proviamo con il Tema di Volguine.
Vediamo che il suo Sole si trova tra Giove e Venere (Giove sta “dietro” mentre Venere è “davanti” al Sole): diciamo quindi che il Sole è in encadrement a Giove e Venere, e possiamo vederla come una triplice congiunzione, ciò che fa pensare a desiderio di piacere, vanità, fortuna, ottimismo. È come se vedessimo il Sole spinto da Giove ad andare tra le braccia di Venere, ciò che ci dice che l’ottimismo e la fiducia in se stessi passano attraverso il piacere agli altri o il fare cose che piacciono. In pratica, a prescindere dal Segno in cui si trova, il Sole prende su di sé le caratteristiche dei due astri, li fonde in se stesso, si veste dei loro panni, parla, si muove e agisce grazie a questi due “motori”.
Per quanto riguarda invece l’Ascendente, ovvero l’azione cosciente dell’individuo volta a esprimere la propria individualità, vediamo che si trova tra Mercurio e Giove, pianeti che possiamo legare allo scrivere, insegnare, viaggiare, alla parola, all’udito (attore?), al commercio, alla salute, alla capacità di affrontare gli imprevisti e di sapersi adattare, all’ambizione o a essere riconosciuto per quello che vale.
Se guardiamo il Medio Cielo, visto come elemento sociale e destinico, il fatto di trovarsi fra Marte e Urano può dare una vita movimentata, tumultuosa, che va avanti a scatti, a irruenze, ma anche drammi e situazioni pericolose; voglia di affermarsi, coscienza del proprio valore a volte espressa non proprio diplomaticamente.
Come vediamo è uno strumento in più che l’astrologo ha per decifrare un Tema, uno strumento che può e deve essere ampliato non fermandosi alla sola lettura “fisica” delle posizione planetarie, ad esempio facendo entrare nel discorso il fatto che tali pianeti sono governatori di Segni ovvero di Case.
Prendiamo ad esempio, sempre nel caso di Volguine, il Sole in encadrement a Giove e a Venere: vediamo che Giove governa la Decima Casa (essendo la sua cuspide in Sagittario), mentre Venere governa la Terza (essendo la sua cuspide in Toro); possiamo tradurre questo anche così: il Sole è in encadrement al governatore della Decima e della Terza, così che oltre a scrivere “Giove – Sole – Venere” possiamo anche scrivere “Decima – Sole – Terza”, ovvero il Sole si veste dei panni della Decima e della Terza, ha bisogno della Decima e della Terza, ovvero è unendo assieme le caratteristiche di queste due Case che il Sole (l’individuo) può esprimere la propria personalità: si può pensare a successi negli scritti o in qualche professione intellettuale.
Ma attenzione: Venere governa qui anche l’Ottava Casa (essendo la sua cuspide in Bilancia), quindi il Sole si trova in encadrement anche ai governatori della Decima e dell’Ottava, così se la Decima è “realizzazione” e l’Ottava “trasformazione” allora possiamo vedere un soggetto capace di riuscire nell’opera di trasformazione di ciò che trova, ovvero iniziatore di nuove regole, trasformatore di regole vigenti: che lo abbia fatto in campo astrologico piuttosto che politico, sociale o religioso dipende da altri fattori presenti nel Tema.
Alexandre Volguine espose questa tecnica nella sua opera “Les Significations Des Encadrements Dans L’Horoscope” (Dervy-Livres, Paris 1974). A metà degli anni ‘80 Grazia Mirti tradusse questo lavoro di Volguine facendone una dispensa edita in proprio e tenendo su questa tecnica lezioni e seminari. Nel 1990 uscì in italiano (traduzione di Grazia) il libro di Volguine col titolo: “Il Metodo Astrologico Degli Encadrements” per la Casa editrice Nuovi Orizzonti di Milano.
[1] ALEXANDRE VOLGUINE, La teoria degli Encadrements nell’interpretazione astrologica, pag. 150. Dispensa edita in proprio da Grazia Mirti. Traduzione di Grazia Mirti.⇑
[2] Giulio Firmico Materno (IV sec. d.C.). Originario di Siracusa. Avvocato, senatore del regno sotto Costantino, autore dell’opera Matheseos libri VIII (Gli otto libri della conoscenza o dell’astrologia), sicuramente il tasto latino astrologico più completo.⇑
[3] Vero nome Johann Műller, nato il 6 giugno 1436 alle 16.40 a Unfind, Germania. Astronomo e matematico, tradusse in latino l’Almagesto di Tolomeo. Fondò a Norimberga il primo osservatorio astronomico europeo. È autore di un sistema di domificazione del Tema astrale che porta il suo nome.⇑
[4] Alexandre Volguine nacque in Ukraina, a Novaja Praga (vicino alla città di Kirovograd), il 18 febbraio 1903 (calendario giuliano, corrispondente al nostro 3 marzo). Si stabilì in Francia dopo lo scoppio della Rivoluzione Sovietica. Ricercatore, studioso, esoterista, traduttore di testi antichi, fondò nel 1938 i Cahiers Astrologiques (Nizza), una fra le migliori riviste astrologiche francesi (venne pubblicata fino al 1983). Autore di molti testi fra i quali Astrologie lunaire (1936), La technique des Révolutions Solaires (1937), Le Maître de Nativité (1946), L’astrologie chez les Maya et les Aztèques (1946), L’esotérisme de l’Astrologie (1953), L’interprétation astrologique des rêves (1953), Journal d’un astrologue (1957), Les significations des encadrements dans l’horoscope (1974). Eclettico, curioso, avido di sapere (Mercurio all’Ascendente in Acquario), ebbe una vita intensa e movimentata. Durante il secondo conflitto mondiale venne deportato a Mathausen, ma ciò non gli impedì di continuare a studiare; arrivò persino a prevedere il giorno della sua liberazione, meravigliando i suoi compagni di prigionia (tra i quali figurava Jacques Bergièr, fondatore, insieme a Luois Pauwels, della rivista Planète e futuro autore, con Pauwels, del libro Il mattino dei maghi). È deceduto nel 1976.⇑
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