03 - 01
2020
Nel giugno del 1519 il monaco cistercense fiorentino Basilio Lapi, astronomo, matematico e astrologo, allievo del medico e astrologo fiorentino Bartolomeo Vespucci (1479-1527) nipote del navigatore Amerigo Vespucci, venne contattato da Giovanni de’ Medici e da Maria Salviati perché stendesse il Tema del neonato Cosimo de’ Medici, futuro primo Granduca di Toscana.
L’astrologo fece subito notare ai genitori, con soddisfazione degli astanti, che il piccolo aveva l’Ascendente in Capricorno, lo stesso di Cesare Augusto e di Carlo V d’Asburgo.
Cosimo infatti era nato l’11 giugno 1519 alle 20.44 locali, con l’Ascendente a 14° 59’ Capricorno.
Carlo V d’Asburgo, che nel 1520 sarebbe diventato imperatore del Sacro Romano Impero, era nato a Gand, nelle Fiandre, il 24 febbraio 1500 alle ore 03.52 con l’Ascendente a 07° 28’ Capricorno.
Anche Carlo V di Francia, detto il Saggio, aveva l’Ascendente in Capricorno, a 00° 41’, essendo nato a Vincennes, Francia, il 21 gennaio 1338 alle ore 05.30 locali.
Questa situazione astrale – avere cioè il Segno natale e soprattutto l’Ascendente in Capricorno – era considerata nobile e fautrice di grandezza politica e militare.
Per capirne il perché bisogna ritornare all’antica Roma: questo era il Segno sotto il quale venne nominato imperatore Ottaviano Augusto (16 gennaio 27 a.C.) ed era anche il Segno dove lo stesso aveva la Luna e sotto al quale, nonostante avesse Sole e Ascendente in Vergine, volle sottostare facendo addirittura coniare delle monete con l’immagine del Capricorno.
Così Giorgio Vasari: «[…] capricorno, segno appropriato dalli astrologi alla grandezza de’ principi illustri, ed ascendente loro; come fu di Augusto, così è ancora del duca Cosimo nostro, con le medesime stelle […].»
Si pensava infatti che Augusto fosse del Capricorno e/o avesse l’Ascendente in Capricorno.
“Appropriarsi” quindi del Segno del Capricorno era come ricreare un’affinità regale, un collegamento simbolico con le gesta e la grandezza dell’imperatore romano.
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