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2013
L’anno 2013 vede l’arrivo, il 15 febbraio, dell’asteroide 2012 DA14, che passerà a una distanza di circa 35000 chilometri dalla Terra, grosso modo un decimo della distanza Terra-Luna (pari a 384.403 km), quindi assai vicino ma, ci assicurano gli esperti, senza conseguenze per il nostro pianeta. L’asteroide, che al momento non ha ancora un nome, è stato scoperto il 23 febbraio 2012 dall’Osservatorio Astronomico dell’isola di Maiorca (Spagna). Ha un diametro di 50 metri.
A marzo sarà la volta della cometa C/2011 L4 Pan-Starrs, ribattezzata per l’occasione “cometa di Pasqua”, a solcare i nostri cieli. La cometa venne scoperta la notte fra il 5 e il 6 giugno 2011 grazie al telescopio Ritchey-Chrétien “Pan-STARRS 1” dell’Osservatorio Astronomico del monte (vulcano) Haleakala nell’isola di Maui (Hawaii). La “cometa di Pasqua” dovrebbe raggiungere la sua massima luminosità nel mese di marzo e rendersi visibile bassa sull’orizzonte occidentale subito dopo il tramonto.
A novembre, invece, e almeno fino a gennaio 2014, sarà la volta dell’ancor più attesa cometa C/2012 S1 ISON, scoperta il 21 settembre 2012 (annuncio ufficiale il 24) dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok, astronomi dell’International Scientific Optical Network (ISON, da cui il nome della cometa) di Kislovodsk (Russia). La ISON, ribattezzata “cometa di Natale“, dovrebbe regalarci uno spettacolo bellissimo, ma uso il condizionale perché non sappiamo come la cometa verrà trattata dal Sole mano a mano che le si avvicinerà (potrebbe anche liquefarsi del tutto). Se tutto andasse secondo i desideri dovremmo vederla molto luminosa, come e più della Luna piena. Raggiungerà il perielio il 28 novembre (0,012 UA dal Sole), mentre il 26 dicembre si troverà a passare a circa 60 milioni di km dalla Terra (0,4 UA).
In ambito astrologico e non solo le comete sono sempre state viste come apportatrici di sciagure (terremoti, inondazioni, morte di regnanti, guerre, ecc.). Fino a Tyche Brahe si pensava che le comete fossero esalazioni di gas che partivano dalla Terra e che a contatto con l’alta atmosfera prendevano fuoco, e comunque oggetti che si muovevano nel mondo sublunare, cioè fra la Terra e la Luna. Questa convinzione però fu dura a morire: anche lo stesso Galileo fece fatica ad accettare che le comete fossero oggetti celesti e non esalazioni terrestri.
Agostino Maccari (XVII secolo), sacerdote, rettore della parrocchia di Peraga (oggi frazione di Vigonza nel padovano), nella sua opera “Secreti Astrologici Celesti, et Terrestri motivati dalle Comete e Svelati alla Curiosità de gl’Animi virtuosi da D. Agostino Maccari Accademico generoso, Protonotario Apostolico, Viccario della Santissima Inquisitione e Rettor di Peraga”, edita a Venezia nel 1681 per i tipi di Antonio Bosio, così scriveva sulle comete:
Riferisce Aristotele nelle sue Meteore trattando delle Comete, che sono generate dalli grassi, e secchi vapori della terra, dalla calidità de raggi solari tirati alla Superiore Regione dell’aria, che alla sfera del fuoco avicinasi, il quale con la sua calidità opera si, che alla fine dà quelli la fiamma dà noi chiamata Cometa ne resulta. Queste presagiscono le disaventure, accidenti, disgratie, sanità, malatie, fortuna buona, e rea, la Morte, e la Vita, la Guerra, e la Pace […] (pp. 42-43).
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