20 - 09
2012
Secondo i dati della sonda della NASA “Dawn” (lanciata il 27 settembre 2007 per esaminare gli asteroidi Vesta e Cerere), su Vesta sarebbe presente una grande quantità di composti volatili, in special modo quelli contenenti idrogeno; tali composti, evaporando, danno all’asteroide una particolare colorazione (vedi foto).
È possibile quindi che ghiaccio d’acqua possa essere presente, secondo gli scienziati, ai poli dell’asteroide. Tali composti pare siano arrivati sulla sua superficie grazie al bombardamento di condriti carbonacee (meteoriti che contengono acqua e che colpiscono anche la Terra) che il pianetino ha vissuto (e sta vivendo?).
L’asteroide Vesta venne scoperto il 29 marzo 1807 dal medico Heinrich Wilhelm Mathias Olbers [1], astronomo amatore di Brema, Germania. Si trovava nella costellazione della Vergine (ascensione retta 184° 20′, declinazione + 11° 42′, latitudine + 12° 27′). Ha un periodo orbitale di 5,34 anni e fa parte della fascia pricipale degli asteroidi.
Il nome all’asteroide venne dato dal matematico, fisico e astronomo Carl Friedrich Gauss [2], considerato la mente matematica più eccelsa dell’era moderna, perfezionista, solitario, austero, lavoratore accanito, molto religioso e conservatore.
Da considerare che quando l’asteroide Vesta venne scoperto si trovava, in moto retrogrado, a 29° 14′ del Segno della Vergine.
Le note di perfezione, lavoro, studio, meticolosità, tradizione, ortodossia di Gauss ben si legano al “carattere” virgineo/mercuriale di Vesta.
In ambito astrologico Vesta rappresenta la casa, la famiglia, le tradizioni, la difesa dei propri interessi.
[1] Heinrich Wilhelm Mathias Olbers nacque a Arbergen, Germania, l’11 ottobre 1758 e morì a Brema, Germania, il 2 marzo 1840.⇑
[2] Carl Friedrich Gauss nacque a Braunschweig, Germania, il 30 aprile 1777 e morì a Gottinga, Germania, il 23 febbraio 1835.⇑
Foto: © NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
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