18 - 12
2019
Centoventi anni fa, il 18 dicembre 1899, nasceva a Zurigo l’artista Antonio Ligabue. Conosciuti i suoi problemi mentali, l’alienazione, l’infanzia turbolenta, la mancanza di una sana affettività e affettuosità, ma anche la genialità scaraventata sulle sue tele.
Osserviamone il Tema natale qui sotto.
Sagittario con Ascendente agli ultimi gradi del Leone. Fuoco.
Dei quattro “ingredienti” che formano la struttura archetipica dell’essere umano (cioè Spirito, Anima, Mente e Corpo) il Fuoco si lega allo Spirito (così come l’Acqua all’Anima, l’Aria alla Mente e la Terra al Corpo).
Lo Spirito, che possiamo vedere come la “corrente elettrica” che tiene in vita l’essere umano, vede la sua espressione terrena in quelle che chiamiamo “intuizioni illuminate”, “colpi di genio”: quando lo Spirito si esprime in maniera armonica abbiamo colui che con le sue idee e le sue opere si pone come Maestro donando il sole del sapere all’umanità.
Il “genio” comunemente inteso rientra proprio in questa azione dello Spirito.
Ma lo Spirito può esprimersi anche in maniera disarmonica e allora avremo l’alienato mentale, il “matto” comunemente inteso.
“Genio” e “follia” potremmo dire, che poi altro non sono che le sole due espressioni con le quali è dato allo Spirito di esprimersi a livello umano, terreno; o meglio: le sole due espressioni che noi umani recepiamo e sperimentiamo dello Spirito – comprese anche tutte le sfumature che esistono nel range tra genio e follia e comprese anche le loro interazioni che possiamo visualizzare per esempio nelle estasi mistiche (ékstasis, uscire fuori di sé).
Da considerare comunque che genialità e follia, proprio per essere appannaggio dello Spirito, sono categorie extra-umane quindi non gestibili coscientemente ed è per questo che sia il genio sia il matto tendono, ognuno con modalità diverse, a superare i limiti terreni come se dovessero raggiungere un qualcosa che è al di là, oltre.
Potremmo dire che il genio è un matto sano e perciò sa sfruttare – anche se non del tutto coscientemente – le intuizioni che dallo Spirito riceve, e che il matto è un genio malato che non vuole o non può seguire le regole dello Spirito, che si è ad esse ribellato ma che comunque, nonostante questa sua “insurrezione”, è sempre, come il genio, ad Esso legato quindi anche lui espressione, come il genio, della forza dello Spirito.
Qui il tutto si è potentemente manifestato considerando che strettamente congiunte all’Ascendente (27°22’ Leone) abbiamo la Parte di Fatalità (a 26°47’ Leone) e la Parte di Morte (a 26°50’ Leone); ovviamente la Parte di Morte qui va letta come “Parte di Crisi” ovvero come Parte che si lega a situazioni estreme o di pericolo vissute o agite dal soggetto; il fatto poi che congiunta all’Ascendente e a questa Parte di Morte si abbia anche la Parte di Fatalità getta sulla vita del soggetto un’ombra appunto fatale, un destino avverso; per altri versi la Parte di Fatalità all’Ascendente ha a che fare anche col bisogno di riconoscimenti da parte degli altri, di considerazione.
Tutti e tre questi elementi, essendo in Leone, sono rappresentati dal Sole che qui troviamo esattamente congiunto a Saturno, a Cerere e opposto a Nettuno.
Sole-Saturno-Cerere, oltre a richiamare l’amore per la terra, gli alberi e comunque per la natura tutta, ci parla anche di perdita, tagli, smarrimento, esilio o autoesilio; se poi tutto questo si trova opposto a Nettuno allora è facile vedersi contemporaneamente vittima e carnefice, vittima degli altri e carnefice di se stesso ma anche carnefice degli altri e vittima di se stesso. Il risultato è o la violenza gratuita o all’opposto l’immergersi in una dolcezza passiva; ma anche e l’uno e l’altro, insieme, in una sorta di girandola cortocircuitale.
La Parte dell’Arte è in Bilancia (a 10°57’), quindi rappresentata da Venere che qui troviamo congiunta all’Ascendente dell’Anima (il Vertex) e opposta alla Luna: impellente il bisogno di esprimersi attraverso l’arte, quest’ultima intesa, vista e vissuta come un appiglio per non perdersi, come una bussola alla quale chiedere dove andare, cosa fare per orientarsi.
La Parte di Debilità Mentale è in Vergine (a 17°07’), quindi rappresentata da Mercurio che qui troviamo congiunto a Urano: ribellione, autolesionismo, voglia di riscatto, genialità.
Da notare che questa Parte è in quadratura a Plutone: interessante questo perché l’anima di Ligabue proveniva proprio da Plutone, quindi un’anima plutoniana, doppia come è il pianeta; ma le anime che vengono da Plutone spesso vengono fatte incarnare in un contesto dove vige una maledizione familiare o comunque dei conflitti familiari, delle ingiustizie patite o fatte patire provenienti da molto lontano e trasmessi di generazione in generazione fino a quando arrivano a qualcuno che dovrà farsi carico di questi conflitti portandoli sulle proprie spalle, capro espiatorio ammantato di sofferenza fisica e/o psichica.
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