01 - 06
2003
Dalla presentazione del libro di Renzo Baldini “L’Ascendente dell’anima: il Punto Vertex in Astrologia ” tenuta dall’Autore al I Congresso Internazionale Latino Americano ‘Ptolomeo’, Badalona, Barcellona, Spagna, 1, 2, 3 Ottobre 1999
È buona cosa constatare che l’Astrologia sta facendo in questi ultimi anni dei passi notevoli nella ricerca grazie anche alla collaborazione tra studiosi che si scambiano così le loro esperienze. Ciò coinvolge anche l’argomento di questa mia ricerca, quel Punto Vertex studiato a suo tempo dall’astrologo canadese Edward L. Johndro
Ricordo brevemente, a coloro che da poco si sono imbattuti nel Vertex (VX), che con questo termine si intende il punto di incrocio occidentale fra quello che è il percorso apparente del Sole e il primo verticale, cioè fra l’eclittica e quel cerchio verticale che si delinea collegando i punti Est e Ovest dell’orizzonte passando per lo Zenit (il punto opposto è chiamato Antivertex o AVX).
Questo ha a che fare con il sistema delle coordinate dell’orizzonte, che è composto da tre cerchi: l’orizzonte, il meridiano e appunto il primo verticale. Il punto in cui l’eclittica interseca l’orizzonte Est è ciò che noi astrologi chiamiamo Ascendente (e Discendente il punto opposto Ovest). Il punto in cui l’eclittica interseca il meridiano superiore è ciò che noi astrologi chiamiamo Medio Cielo (e Fondo Cielo il punto opposto inferiore). Fino a oggi noi abbiamo lavorato con queste due sole coordinate: una orizzontale (AS/DS) e una verticale (MC/FC), avendo così una visione bidimensionale del tutto. Eppure noi sappiamo che le coordinate dell’orizzonte sono tre, e l’eclittica incontrerà in due punti anche la terza; infatti
AS/DS = punti in cui l’eclittica incontra l’orizzonte
MC/FC = punti in cui l’eclittica incontra il meridiano
VX/AVX = punti in cui l’eclittica incontra il primo verticale
Questo dimostra che il Vertex e l’Antivertex hanno lo stesso diritto di esistenza dell’Ascendente e del Discendente, del Medio Cielo e del Fondo Cielo, e che dovrebbero essere inseriti nella carta del cielo e interpretati come facciamo per gli altri punti ed elementi oroscopici. Esistono vari metodi che permettono di trovare il Vertex; uno di questi fa uso della Tavola delle Case.
La prima operazione da fare, con questo sistema, consiste nel trovare la latitudine complementare a quella del luogo natale (co-latitudine); per far questo basta sottrarre da 90° la latitudine del proprio luogo di nascita; apriamo ora la Tavola delle Case a questa nuova latitudine, e nella colonna MC andremo a trovare il grado e il Segno corrispondente al nostro FC; l’Ascendente che vi corrisponde sarà il Vertex. In altre parole possiamo dire che il Vertex non è altro che l’Ascendente che noi avremmo se il nostro FC fosse un MC, ovviamente alla co-latitudine data.
Potremmo collegare l’importanza che l’introduzione del Vertex ha in Astrologia alla portata che l’introduzione della prospettiva ebbe in pittura: da una visione bidimensionale a una tridimensionale; non solo larghezza (nel nostro caso l’asse AS/DS) e altezza (l’asse MC/FC) ma anche profondità (l’asse VX/AVX), un po’ come essere passati di colpo dalle figure murali egiziane, piatte e di profilo, alle rotondità e ai volumi di Filippo Brunelleschi, Michelangelo o Leonardo!
Ecco che il Vertex diventa (come dice il titolo di un libro di Ann E. Parker) la terza dimensione dell’oroscopo.
Consideriamo che l’entrata in campo della profondità ci mette nelle condizioni di avere un volume, facendoci quindi occupare uno spazio. Questo è molto importante per capire il peso che può avere il Vertex nell’interpretazione psicologica di un Tema astrale, nella decifrazione delle dinamiche interpersonali e nella comprensione dei modi di difesa di questo spazio personale.
Psicologicamente parlando potremmo anche azzardare l’ipotesi di collegare l’asse Ascendente/Discendente all’Io, l’asse Fondo Cielo/Medio Cielo al Super Io, l’asse Vertex/Antivertex all’Es freudiano, cioè a quel “pozzo dei desideri sulle pareti del quale è registrata la storia delle gratificazioni e delle frustrazioni“.
Ebbene, indagini condotte su soggetti psichicamente debilitati hanno permesso di vedere come il Vertex possa risultare utile per la comprensione di alcuni disturbi dell’umore o affettivi (e/o schizoaffettivi), così come di alcuni disturbi della personalità a sfondo antisociale, e pensiamo a soggetti ‘borderline’ o a quelli con marcate note narcisistiche o istrioniche.
Questo è ciò che la ricerca ha evidenziato:
ARIETE | Disturbo Borderline |
TORO | Disturbo di Evitamento |
GEMELLI | Disturbo Schizoide |
CANCRO | Disturbo Istrionico |
LEONE | Disturbo Narcisistico |
VERGINE | Disturbo Ossessivo-Compulsivo |
BILANCIA | Disturbo Dipendente |
SCORPIONE | Disturbo Antisociale |
SAGITTARIO | Disturbo Schizotipico |
CAPRICORNO | Disturbo Paranoide o Depressivo |
ACQUARIO | Disturbo Paranoide |
PESCI | Disturbo Passivo-Aggressivo |
Eppure fino ad oggi il Vertex è stato usato prevalentemente in ambito sinastrico, negli oroscopi di coppia. Certamente questa è una delle possibilità di uso di questo punto, visto e considerato che, alle nostre latitudini, questo si troverà sempre nella parte occidentale del Tema, a ridosso del Discendente che è appunto il luogo dell’incontro con l’altro. Vediamo quindi di capire, brevemente, come usare il Vertex negli oroscopi di coppia, nelle comparazioni fra due carte astrali. Dovete sapere che il Vertex ha un potere “maieutico” (dal greco maieutike cioè ‘(arte) ostetrica’), ovvero tira fuori, esalta, le caratteristiche del pianeta con il quale viene in contatto; ciò vale sia nella carta individuale che nelle comparazioni. Ha, anche, un che di “destinico”, o se volete karmico, nel senso che le coppie segnate da sovrapposizioni Vertex-Pianeta si troverebbero a vivere una relazione che va oltre la normale attrazione o l’incontro più o meno casuale, inserendo le due persone in una sorta di “programma sociale”, come se cioè il loro incontrarsi producesse un qualcosa di importante lasciando altresì una traccia, piccola o grande che sia, nella società in cui vivono. Questo vale per qualsiasi tipo di relazione, di rapporto.
[…]
ESEMPIO SU DI UN CASO CLINICO
(Tratto dal libro “ L’Ascendente dell’anima. Il Punto Vertex in Astrologia ”)
La persona presenta delle nevrosi fobiche, sia a carattere semplice che sociale; non esce mai di casa, ha sogni ricorrenti in cui si vede sepolta o in cui i soggetti principali sono le bare, le imprese funebri, le camere mortuarie; dice di parlare con i morti; è sempre in attesa di qualche catastrofe secondo lei imminente, cosa che le fa accumulare gli oggetti più svariati che dovranno poi servire all’occorrenza.
Vediamo che il Vertex si trova in Vergine, in Settima Casa, congiunto a Plutone, in sestile a Nettuno e in largo trigono alla Luna (scarto 6°21’); Mercurio, il suo governatore, è opposto a Saturno e quadrato a Marte. Dal punto di vista patologico la collocazione in Vergine farebbe pensare al Disturbo Ossessivo-Compulsivo, che fra i suoi caratteri (timore di fare errori, eccessivo senso dell’ordine, pignoleria, etc.) annovera proprio quello dell’accumulare oggetti (per timore di catastrofi future), ovvero di avere difficoltà a disfarsene anche quando non hanno nessun significato affettivo.
La sua collocazione in Settima Casa parrebbe legarsi a problemi di identità o difficoltà ad accettare certi limiti o imposizioni, col che la fuga in mondi fantastici o in chiusure autistiche. Parrebbe fin troppo scontato, poi, abbinare tutto quel corollario funereo alla congiunzione Vertex/Plutone; certo aiuta, ma non sempre si arriva a simili livelli, anche se con la presenza di Plutone ho quasi sempre visto, in un modo o nell’altro, più o meno, un interesse per cose legate al mondo della morte e comunque del fantastico-gotico-esoterico; non escludo quindi che in presenza di un forte disagio psicologico questa congiunzione possa essere indicativa di un più profondo coinvolgimento emotivo con il mondo dell’aldilà, fino ad arrivare a veri e propri deliri.
Da considerare che le congiunzioni planetarie al Vertex sono gli aspetti più potenti, così quando le incontriamo dobbiamo dare ad esse la precedenza e considerare quel pianeta veramente come il rappresentante della personalità inconscia del soggetto così come l’indicatore dei modi di reazione agli ‘attacchi’ che la persona sente arrivare dall’ambiente familiare e/o sociale. In questo caso, essendo Plutone questo pianeta, si può pensare sì ad una personalità ‘plutoniana’ (e le tematiche legate alle morte sono lì a dimostrarlo), ma la congiunzione in Vergine, Segno non certamente affine ai caratteri plutoniani, crea qui un cortocircuito per cui il soggetto si proietta armi e bagagli nella visionarietà pescina (effetto boomerang) ma pur sempre legato alle condizioni espressive virginee, situazione che, essendo poi il suo governatore in Sesta, non fa altro che creare momentanei black out in cui il soggetto veramente non sa che pesci pigliare!
Per quanto riguarda i buoni aspetti di Luna e Nettuno, provenienti rispettivamente dalla Terza e dalla Nona Casa, potrei legarli a certe velleità di scrittrice, o per meglio dire di diarista, che inducono la persona ad annotare volta volta le visioni e i dialoghi che dice di avere con l’aldilà, diventando così questi aspetti e queste Case il suo luogo di rifugio. Per quanto concerne Mercurio (governatore del Vertex), la sua collocazione in Sesta Casa e l’opposizione che ha con Saturno ci informano sulle difficoltà che il soggetto incontra nel socializzare e nel compenetrarsi con qualsivoglia ambiente, persona o oggetto che non sia familiare o riconosciuto tale, esternando poi, se costretta da eventi come visite al medico o in centri assistenziali, un’aggressività che può essere sia fisica che verbale (quadratura con Marte).
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