Da chi “discendono” gli astrologi?

Da chi “discendono” gli astrologi?
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Nel 1689 usciva a Firenze un testo dal titolo: “Trattato Astrologico Di Quanto Influiscono Le Stelle Dal Cielo A prò, e danno delle cose inferiori per l’Anno 1690. Calcolato Alla Longitudine, E Latitudine Della Città Di Firenze[1]. L’autore era l’astrologo Bartolomeo Albizzini, nato a Firenze nella prima metà del Seicento da nobile famiglia aretina lì stabilitasi nel XIV secolo.

In questo suo lavoro Albizzini esponeva una curiosa genesi dell’astrologia, materia che secondo lui era stata inventata da Sem, figlio di Adamo:

Si legge nella Genesi, che doppo molti Anni dell’omicidio di Abel commesso da Caino, Adamo ebbe [tra gli altri] un figliolo nominato Sem negli Anni del Mondo 235 che riuscì huomo da bene, giusto, e santo. […] il primo, che avesse cognizione de’ moti delle stelle, e de’ loro significati, poichè antiveduto, che il Mondo dovesse andare in rovina due volte, una per acqua, e l’altra per fuoco, e non sapendo riconoscere qual dovesse essere la prima, fece perciò fabbricare due Colonne una di Pietre, e l’altra di Mattoni crudi, ed in esse vi fece imprimere di rilievo l’Immagini Celesti, i Caratteri del Zodiaco, e altre cose appartenenti all’Astrologia, acciocchè tale Scienza mai si perdesse: perchè venendo la sommersione dell’acque [come seguì] la Colonna di Pietre si salvassi: e venendo l’incendio ressistessi quella di Mattoni.

Ma non è tutto.
Albizzini continua dicendo che vi sono due «sorte di Astrologi», quelli seri e preparati e quelli che s’improvvisano astrologi sputando sentenze e dicendo spropositi. Questi da chi discendono?
Ecco la spiegazione di Albizzini:

[…] diremo dunque, che anco Caino fosse sciente dell’Astrologia: ma però come huomo dedito a’ vizj, e all’usure fu riconosciuto per invidioso, maligno, e cattivo. Si ricava nelle Storie essere stati ne’ tempi passati, conforme di presente ancora se ne trovono di due sorte di Astrologi, cioè una della razza di Caino, e l’altra di Sem. Gli Astrologi della schiatta di Caino son quelli, che appena infarinati ne’ computi, e conosciute le fisse vorrebbero predire maraviglie, […] che appena conosciuti i caratteri del Zodiaco con certe regole generali entrano in dozzina, e dicono spropositi, che fanno stupire chi l’intende. Dall’altra setta di Sem discesero gli Astrologi Caldei, Egizj, ed Arabi […].

Come vediamo anche all’epoca vi era chi s’improvvisava astrologo. Ora sappiamo da chi discendono!


[1] L’opera è presente nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (collocazione: 1154.12).

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