02 - 10
2015
Oggi, 2 ottobre, è la Giornata Internazionale della Nonviolenza. Venne promossa dall’Assemblea generale dell’ONU in data 15 giugno 2007. La scelta del giorno non fu ovviamente occasionale: il 2 ottobre è la data di nascita del Mahatma Gandhi, apostolo della nonviolenza, assassinato a New Delhi, India, il 30 gennaio 1948.
Mohandas Gandhi nacque a Porbandar, India, il 2 ottobre 1869.
Alcuni testi dicono che nacque un’ora circa dopo il sorgere del sole. La sua ora natale è stata varie volte rettificata: chi dice le 07.08 (Cyril Fagan, «American Astrology», 10/1976); chi le 07.45 (Huggins, «The Astrology Magazine», 1/1970); chi le ore 11.00, come Barbault; chi le 23.00 (Thiruvenkatacharya, «The Astrology Magazine», 12/1966).
Qui sotto il Tema natale domificato secondo Fagan.
Lungi da me il proposito di dissacrare la figura di Gandhi, però le posizioni dei pianeti e gli aspetti che si intrecciano tra loro non sembrano attagliarsi a certa agiografia.
La congiunzione Venere-Marte in Scorpione, opposta alla congiunzione Giove-Plutone, ci parla di pulsioni egoiche, di spinte sessuali molto forti, di contraddizioni tra il dire e il fare, di aggressività (!). Certo, può avere, con fatica e con una certa autoviolenza, sublimato il tutto reimpostandolo in funzione di una lotta alla brutalità, ma ciò non toglie che il primo violento fosse lui stesso.
Da notare poi la Luna in Leone in quadratura alle suddette congiunzioni, ciò che va a formare un Quadrato a T, aspetto quest’ultimo potente e contraddittorio, indicante come alla persona venga sì data la possibilità di salvarsi ma solo dietro a un duro lavoro su se stessa. Il Quadrato a T è un Grande Quadrato al quale manca una “gamba”: in questo caso lo “spazio vuoto” si trova in Acquario; se vuole salvarsi la persona “deve andare” verso l’Acquario, un Segno che leghiamo alla coscienza sociale, alla vocazione del “salvatore delle masse”.
Certo, Segno anche lui contraddittorio, nel senso che ci mette poco a stufarsi della sua “missione” o, all’opposto, a esaltarla in senso fanatico o maniacale.
Contraddizioni che vive anche e soprattutto quella Luna in Leone che si trova in tensione con due fortissime congiunzioni: una siffatta Luna indica esaltazione, ambizione, egocentrismo, orgoglio, autoritarismo e vanità, tutte cose che certo hanno albergato nell’intimo di Gandhi; e però anche una Luna che, in quella continua tensione e forse proprio per questo, può riuscire a sviluppare grandi sentimenti, che si sente appagata solo se veleggia verso grandi mète; una Luna che sa far tesoro delle proprie debolezze anche se usate spesso come arma ricattatoria e/o manipolativa al fine di ottenere attenzione e servigi.
Faccio notare come il Quadrato a T assomigli a un arco teso, cioè armato della sua freccia le cui veci, qui, vengono fatte dalla Luna (in tal caso lo si definisce “astro focale”); se scocco la freccia questa va a “conficcarsi” in Acquario: ecco che il compito di “salvarore delle masse” acquista qui un peso maggiore visto che la Luna rappresenta, fra le altre cose, proprio le masse, la gente, il popolo, il territorio, la patria.
Da quanto esposto possiamo vedere Gandhi come un “umile egocentrico” (senso di Luna in tensione in Leone), ma ovviamente era anche altro. Ed è per questo “altro” che viene ricordato.
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