28 - 09
2020
410 anni fa, il 28 settembre 1610, moriva a Bergamo l’astrologo Giuseppe Unicorno. A volte il cognome è dato come Unicorni. Era nato a Bergamo nel 1523. Scarse le notizie sulla vita di questo filosofo, astrologo, musicologo e matematico bergamasco se non quelle estratte dai frontespizi dei suoi libri unite a quanto di lui scrive il letterato agostiniano bergamasco Donato Calvi (1613-1678):
Non si può fare di Giuseppe Unicorni compatriota nostro memoria, che non si rammenti un’ente transcendentale incorporato ne generi di tutte le scienze, un vero Universale […]. Saper profondo in ogni suo libro scoperse, ma in quello dell’Aritmetica universale col trattar di quest’arte scioglie ogni più notabile quesito […]. Altre opere da Giuseppe composte, & da lui nel libro impresso: De Mathematicarum artium utilitate, rammentate ponno d’infallibile attestato servire per la generalità de suoi studij; & come in esso con generica indifferenza dell’Aritmetica discorre Geometria, Musica, Astrologia […]. Nel medesimo libro due nobili encomij interseca l’uno della Musica, l’altro dell’Astrologia in generale, per l’una, & per l’altra non meno in Prattica, che in Teorica eccellente, narrandosi di lui fosse e nella Musica vocale, e nell’armonica de suoni peritissimo, e per risguardo dell’Astrologia tanto naturale, quanto giudiciale considerato frà primi d’Italia.[1]
Fra le sue opere troviamo: “Iosephi Unicorni Bergomensis utriusque quantitatis professoris. De admiranda VI proportionis, eiusque necessaria cognitione, ad Bergomemsem oratio”[2], stampata a Venezia nel 1552 per i tipi di Andrea Arrivabene.
Il trattato “De Mathematicarum Artium Utilitate…”[3], stampato a Bergamo nel 1584 (ma dovrebbe esserci un’edizione del 1561 stampata a Venezia per i tipi di Domenico de’ Nicolini) e dedicato, da «Bergomi, Idibus Decembris. M.DL.X», al cavaliere Giovanni Battista Grumello, suo mecenate. Si tratta di un’opera sull’arte matematica e le sue applicazioni nei molti campi dello scibile umano, dalla musica all’ottica, dall’architettura all’astrologia.
Abbiamo poi l’importante trattato “De l’Arithmetica Universale…”[4], stampato a Venezia nel 1598 per i tipi di Francesco de’Franceschi. Quest’opera è divisa in due parti: la prima, composta da quattro libri (o capitoli), è dedicata a Francesco Maria II della Rovere duca d’Urbino, e tratta di monete, pesi, misure, estrazioni di radici, calcoli astrologici, il tutto approcciato anche con dei quesiti, dei problemi; la seconda, composta da due libri e dedicata al filosofo e latinista brindisino Lucio Scarano, tratta del valore delle leghe, del prezzo dell’oro, delle lettere di Cambio, delle regole da tenere nel vendere e comprare, ecc.
Per quanto riguarda l’astrologia, nella prima parte, per esempio, c’è un capitolo, intitolato “Quesito circa la congiuntione de pianeti, posto dal Cardano Medico Milanese“, nel quale dato un quesito e relativa risposta spiega il calcolo per le congiunzioni Giove-Saturno:
Saturno fa il suo circuito nel Zodiaco in anni 30, et Giove in anni 12, dimando trovandosi congionti nel primo grado di Ariete, quanti anni staranno a congiongersi un’altra volta, et in qual segno si trovaranno.
Per solver questo multiplica li anni 12, di Giove sia li anni 30 di Saturno faranno 360, poi sottrarai 12 de 30, restaranno 18, et partirai 360 per 18, ne veniranno anni 20, nelli quali si congiongeranno li detti doi pianeti, e si trovaranno nel primo grado del Sagittario, et Giove haverà fatto uno circuito, et 8 segni, et Saturno haverà fatto li doi terzi del suo circuito, che pervenirà l’uno, et l’altro al detto primo grado del Sagittario, et così potrai calculare le congiuntioni delli luminari che sono di grande uso nelle cose del mondo, secondo detto Cardano (parte I, lib. II, cap. XVII, f. 85r).
Fu altresì autore di un pronostico dal titolo: “Pronostico sopra l’anno MDLXXIX. Calculato per l’Ecc. Mathematico Josepho Unicorno da Bergomo, sotto la latitudine di gr. 44½”., edito a Bergamo nel 1578 per i tipi di Comin Ventura[5], e di un “Compendium Iudicialis Astrologiae”[6].
Il poeta Erasmo di Valvasone (1523-1593), nel suo poema “La Caccia”, parlando degli uomini illustri di Bergamo, dopo aver detto del poeta Torquato Tasso cita anche l’astrologo Giuseppe Unicorno e così lo elogia:
[…] V’è l’Unicorni, che da’ moti Astreï / Scopre ogni influsso da lontan previsto, / E misurar con picciol sesto puote / Le gran moli del ciel tutto, e le ruote[7].
Come detto morì a Bergamo il 28 settembre 1610 e venne sepolto nella chiesa di San Gottardo con il seguente epitaffio[8]:
IACET HIC IOSEPH VNICORNIVS NOB. AMBRACIAE IN
ALBANIA, ET ANTIQVVS BERGOMI CIVIS SUA TEMPE-
STATE CLARISSIMVS IN MATHEMATICIS VIR, ET PHI-
LOSOPHVS MORVM VIRTVTE ORNATVS, AC VITAE PRO-
BITATE QVI OBIIT AETATIS SVAE ANNORVM CVRRI-
CVLO LXXXVII. QVARTO CALEND. OCTOBR. M.D.CX.
[1] DONATO CALVI, Scena letteraria de gli scrittori bergamaschi aperta alla curiosità de suoi concittadini, Parte Prima, Per gli Figliuoli di Marc’Antonio Rossi, Bergamo 1664, pp. 287-288.⇑
[2] L’opera è presente nella Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo (collocazione: CINQ.1.1273).⇑
[3] Titolo dell’opera: De Mathematicarum Artium Utilitate, Iosepho Unicorno Bergomate Auctore Liber Denuo evulgatus, adiecto, praeter alia, etiam rerum memorabilium Indice. In hoc vero multa, omnibus, nedum scitu periucunda ac admiratione digna; sed etiam maxime necessaria traduntur, Bergomi. M.D.LXXXIIII. Typis Comini Venturae, eiusdem Urbis typographi. L’opera è presente nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (collocazione: MAGL.3.6.515).⇑
[4] Titolo dell’opera: De l’Arithmetica Universale Del Sig. Ioseppo Unicorno, Mathematico Eccellentissimo, Parte Prima [e Seconda]: Nellaquale si contiene non solo la Theorica di tutti i Numeri, ma ancora la Prattica appartenente a tutti i negotij humani. Trattata, & amplificata con somma eruditione, e con novi, & isquisiti modi di chiarezza, In Venetia, appresso Francesco de’ Franceschi 1598. L’opera è presente nella Biblioteca Carlo Viganò di Brescia (collocazione: FA 5 B 247).⇑
[5] LEANDRO CANTAMESSA, Astrologia. Opere a stampa (1472-1900), 2 voll., Olschki, Firenze 2007, II, n. 4654.⇑
[6] D. CALVI, op. cit., p. 289.⇑
[7] E. DI VALVASONE, La Caccia, Dalla Società Tipografica de’ Classici Italiani, Milano 1808, Canto II, 31, p. 55.⇑
[8] D. CALVI, ibidem.⇑
Foto da: www.historiaregni.it
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