29 - 03
2008
Per capire il significato astrologico del Vertex e comunque l’uso che se ne può fare in Astrologia è indispensabile conoscere le sue caratteristiche tecnico-astronomiche, così da dargli la giusta collocazione all’interno degli elementi oroscopici. Per la verità le componenti astronomiche del Vertex erano già state esposte nel mio libro “L’Ascendente dell’Anima. Il Punto Vertex in Astrologia”, ma voglio qui ritornarvi (ampliandole e osservandole anche da un’altra angolazione) proprio per dar modo di apprezzare appieno il senso della sua presenza all’interno di un Tema astrale e per capire cosa è e come si pone l’oroscopo che da esso deriva: il “Tema dell’Anima”.
Riferimenti tecnico-astronomici
Ognuno di noi, quale che sia il luogo della Terra dal quale osserva il cielo, si sente, vista la grandezza della sfera celeste e la piccolezza della Terra nei suoi confronti, al centro di questa sfera che ha come base l’orizzonte del luogo. Per capire meglio quanto stiamo dicendo immaginiamo di essere su di una barca in mezzo al mare: come ci voltiamo troviamo intorno a noi solo mare; spingendo lo sguardo in lontananza vedremo che l’emisfero concavo del cielo sembra incontrare la superficie del mare, disegnando così una linea curva; in pratica, quale che sia il punto della superficie terrestre in cui ci troviamo, il nostro campo visivo ci apparirà delimitato da un circolo: l’Orizzonte (Fig. 1).
Questo è il nostro luogo di osservazione, che ha un’estensione orizzontale e circolare a 360° delimitata da quella linea immaginaria formata dall’incontro fra cielo e mare. Ma se questo è il nostro “perimetro di osservazione”, in altezza fin dove possiamo spingerci? In altre parole, esiste un “soffitto celeste”?
Se state leggendo questo articolo in ufficio o nel vostro studio, date uno sguardo alla stanza e potrete meglio capire quanto sto dicendo, pensando a questa stanza come al vostro luogo privilegiato di osservazione: il perimetro che la delimita è il vostro limite di osservazione orizzontale, ma se alzate gli occhi vedrete che lì c’è un soffitto, il quale sarà a un’altezza ottimale, né troppo alto né troppo basso: diciamo che la sua altezza dipende dal tipo di luogo, così se siete all’interno di una cattedrale non vi meraviglierete certo di trovare il soffitto a venti metri di altezza, oppure se siete nel vostro garage di trovarlo a poco più di due metri, col che capiamo che ogni stanza ha la sua altezza ottimale dovuta all’uso che ne viene fatto.
Anche la “stanza” Terra ha la sua altezza ottimale (adeguatamente proporzionata al luogo di osservazione), ma come trovarla?
Sulla carta è molto semplice: ritorniamo alla figura 1, e immaginate con una penna di tracciare una linea curva, un semicerchio, che partendo dal punto Nord arrivi al punto Sud: ecco che abbiamo costruito le “pareti” e il “soffitto” del nostro luogo di osservazione; il punto più alto di questo soffitto si chiama Zenith (termine arabo che significa “sopra la testa”) che è sempre a 90° dal piano dell’orizzonte; ovviamente nulla vieta che si possa continuare a disegnare questa linea curva, così dal punto Sud possiamo ritornare, passando “da sotto”, al punto Nord, trovando così la “cantina” del nostro luogo di osservazione, il cui punto più basso, all’opposto dello Zenith, cioè sotto i nostri piedi, viene chiamato Nadir (termine arabo che significa “opposto”). Questa linea curva, o cerchio verticale (per contrapposizione al cerchio orizzontale), prende il nome di Meridiano (Fig. 2).
E però il tutto non si può dire ancora completo, infatti i punti cardinali sono quattro, e così come abbiamo disegnato un cerchio verticale partendo dal Nord, passando per lo Zenith e arrivando al Sud (per poi ritornare al Nord passando per il Nadir), così possiamo disegnarne un altro partendo dal punto Est, passando sempre per lo Zenith e arrivando al punto Ovest (e continuare ritornando al punto Est passando per il Nadir);
questo nuovo cerchio verticale prenderà il nome di Primo Verticale (Fig. 3).
Meridiano e Primo Verticale rappresentano così le “pareti” della nostra “stanza”, con il Meridiano a fare le veci delle pareti rivolte a Sud e a Nord, il Primo Verticale rappresentando le pareti rivolte a Est e a Ovest, e con lo Zenith a rappresentare il punto più alto del nostro “soffitto a cupola”.
Ecco che abbiamo completato il sistema delle coordinate dell’orizzonte (così si chiama), formato dall’Orizzonte stesso (il “pavimento”), dal Meridiano (“pareti” rivolte a Sud e a Nord) e dal Primo Verticale (“pareti” rivolte a Est e a Ovest).
A questo punto, con in mano queste coordinate, ritorniamo sulla nostra barca in mezzo al mare: è l’alba, il sole sta sorgendo, lo vediamo infatti alzarsi dall’orizzonte orientale e, via via che la giornata va avanti, salire in alto nel cielo fino a raggiungere il punto massimo di altezza per poi ridiscendere toccando il punto occidentale dell’orizzonte, disegnando così nel cielo un suo percorso apparente; ecco come appare il tutto (Fig. 4):
Vediamo subito che il percorso solare interseca questi cerchi in vari punti, così che l’astrologo ha modo di visualizzare, nei punti di incrocio, l’Ascendente (AS, contrassegnato dalla lettera A), il Discendente (DS, contrassegnato dalla lettera D), il Medio Cielo (MC, contrassegnato dalla lettera C) e il Fondo Cielo (FC, contrassegnato dalla lettera F); infatti:
AS/DS = punti in cui l’Eclittica incontra l’Orizzonte, con l’AS che designa il punto in cui l’Eclittica tocca l’Orizzonte a oriente (alba) e con il DS che designa il punto in cui l’Eclittica tocca l’Orizzonte a occidente (tramonto).
MC/FC = punti in cui l’Eclittica incontra il Meridiano, con il MC che rappresenta il punto in cui l’Eclittica tocca il Meridiano superiore (mezzogiorno) e con il FC che rappresenta il punto in cui l’Eclittica tocca il Meridiano inferiore (mezzanotte).
Ebbene, fino a oggi chi si è occupato di Astrologia ha sempre lavorato con queste due sole coordinate, una orizzontale (AS/DS) e una verticale (MC/FC), avendo così una visione bidimensionale del tutto.
Sappiamo però che le coordinate verticali sono due: infatti se ritorniamo alla figura 4 vediamo che l’Eclittica incrocia, oltre all’Orizzonte e al Meridiano, anche il Primo Verticale, e lo fa, anche qui, in due punti: quello contrassegnato dalla lettera E, in zona occidentale, è ciò che viene chiamato VERTEX (VX), quello contrassegnato dalla lettera B, in zona orientale, è ciò che viene chiamato ANTIVERTEX (AVX); ecco che possiamo completare il quadro:
AS/DS = punti in cui l’Eclittica incontra l’Orizzonte (punti A e D)
MC/FC = punti in cui l’Eclittica incontra il Meridiano (punti C e F)
VX/AVX = punti in cui l’Eclittica incontra il Primo Verticale (punti E e B).
Questo dimostra che il Vertex e l’Antivertex hanno lo stesso diritto di esistenza dell’Ascendente, del Discendente, del Medio Cielo e del Fondo Cielo, e che dovrebbero essere inseriti nella carta del cielo e interpretati come facciamo per gli altri punti ed elementi oroscopici.
Potremmo collegare l’importanza che l’introduzione del Vertex ha in Astrologia alla portata che l’introduzione della prospettiva ebbe in pittura: da una visione bidimensionale a una tridimensionale; non solo larghezza (nel nostro caso l’asse AS/DS) e altezza (l’asse MC/FC) ma anche profondità (l’asse VX/AVX), un po’ come essere passati di colpo dalle figure murali egiziane, piatte e di profilo, alle rotondità e ai volumi di un Filippo Brunelleschi o di un Leonardo da Vinci. Ecco che il Vertex diventa (come dice il titolo di un libro di Ann E.Parker) la terza dimensione dell’oroscopo.
Credo sia palese a tutti il fatto che l’entrata in campo della profondità ci mette nelle condizioni di avere un volume, facendoci quindi occupare uno spazio: questa semplice ma importante constatazione rende il Vertex un elemento utile anche nello studio delle dinamiche interpersonali e del modo in cui noi difendiamo il nostro spazio, ciò che permette di capire il perché del taglio “psicoanalitico” dato al mio libro sul Vertex.
Quanto fin qui visto permette di stilare le seguenti definizioni:
VERTEX – punto occidentale di intersezione dell’Eclittica con il Primo Verticale.
ANTIVERTEX – punto orientale di intersezione dell’Eclittica con il Primo Verticale.
Vertex e Antivertex formano così un asse, come lo forma l’Ascendente con il Discendente e il Medio Cielo con il Fondo Cielo.
Chi ha letto il mio libro sul Vertex saprà che questo punto viene considerato un Ascendente complementare (a cui poi io detti il nome di “Ascendente dell’Anima”).
Qualcuno si chiederà giustamente, dopo aver letto le definizioni sopra date, perché mai un punto che viene considerato come un Ascendente va poi a cadere, in un normale Oroscopo, in zona occidentale anziché orientale, pensando che se è come un Ascendente dovrebbe per questo trovarsi a oriente, proprio come si conviene a qualsiasi astro o punto astronomico che sorge nel nostro emisfero.
La comprensione del perché di questo permetterà di meglio capire chi e cosa è questo Vertex, perché viene chiamato “Ascendente complementare” e quali significati astrologici si porta appresso. E però per comprendere appieno la natura del Vertex è opportuno capire come lo si calcola; il procedimento è il seguente (occorre avere a disposizione una Tavola delle Case)
1) Sottraete la latitudine del vostro luogo di nascita da 90°. In questo modo troverete la colatitudine.
2) Aprite la Tavola delle Case a questa nuova “nuova” latitudine.
3) Andate nella colonna riguardante la X Casa (Medio Cielo) e cercate lì il grado e il Segno del vostro Fondo Cielo.
4) Trovato questo grado leggete l’Ascendente corrispondente. Quello è il vostro Vertex. L’Antivertex è diametralmente opposto (stessi gradi e minuti).
Un esempio chiarirà il tutto:
ammettiamo che siate nati in una località che si trova a 44° di latitudine Nord e che abbiate il Fondo Cielo a 14° Cancro.
1) Intanto trovate la vostra colatitudine: 90° – 44° = 46°.
2) Aprite la Tavola delle Case alla “nuova” latitudine di 46°.
3) Andate ora nella colonna che indica la X Casa e scorrete verticalmente il dito fino a che trovate il grado e il Segno del vostro Fondo Cielo che abbiamo ipotizzato essere a 14° Cancro (dovete quindi fermarvi quando trovate 14° Cancro).
4) Una volta trovatolo, scorrete il dito orizzontalmente fino a fermarvi alla colonna Ascendente (Asc) e leggete quell’Ascendente: ebbene quello è il grado e il Segno del vostro Vertex che corrisponderà, in questo caso a 11° 26′ Bilancia. L’Antivertex si troverà ovviamente agli stessi gradi e minuti del Segno opposto, cioè 11° 26′ Ariete.
In altre parole, se ci fate caso, è come se ci fossimo posti la seguente domanda: se invece del Fondo Cielo a 14° Cancro avessi il Medio Cielo a 14° Cancro, che Ascendente avrei? Potremmo quindi vedere il Vertex come l’Ascendente che noi avremmo se il nostro Fondo Cielo fosse un Medio Cielo, ovviamente alla colatitudine data.
Possiamo trovare il Vertex anche in altro modo, senza l’uso del Fondo Cielo:
1) Sottraete la latitudine del vostro luogo di nascita da 90°. In questo modo troverete la colatitudine.
2) Aggiungete (o togliete se il tutto dovesse superare le 24h) 12 ore al vostro Tempo Siderale Locale.
3) Aprite la Tavola delle Case alla colatitudine trovata.
4) Leggete che Ascendente corrisponde a questo nuovo TSL: quello sarà il Vertex cercato.
Nell’esempio trattato il TSL è pari a 19h 00m 49s (che corrisponde, alla latitudine natale di 44°, a un MC a 14° Capricorno quindi a un FC a 14° Cancro); togliamo 12 ore e avremo 07h 00m 49s; con questo nuovo TSL apriamo la Tavola delle Case alla nuova latitudine (la colatitudine) di 46° e leggiamo l’Ascendente corrispondente: 11° 26′ Bilancia. Questo è il Vertex.
Esiste ovviamente anche la formula trigonometrica, ma non voglio certo darvi il colpo finale (tuttavia chi fosse interessato può trovarla nel mio libro citato).
Per coloro che fossero allergici ai calcoli, niente paura: quasi tutti i software astrologici hanno l’opzione per l’inserimento del Punto Vertex.
Il sistema di domificazione di Campano
Come sapete esistono numerosi sistemi di domificazione, ognuno con le proprie specificità e con valide tesi a proprio sostegno. Di seguito, in ordine cronologico, alcuni sistemi di domificazione fra i più usati (ma ne mancano molti).
Aequalis | I sec. a.C. |
Porfirio | III sec. d.C. |
Alcabizio | X sec. |
Campano | XIII sec. |
Regiomontano | XV sec. |
Morin | XVI sec. |
Placido | XVII sec. |
Zariel (David Cope) | XX sec |
Walter Koch | XX sec. |
Theo J. J. Ram | XX sec. |
Johannes Vehlow | XX sec. |
Tutti questi sistemi (a parte il sistema “Aequalis”) danno gli stessi gradi e Segno sia per l’Ascendente (e ovviamente per il Discendente) sia per il Medio Cielo (e ovviamente per il Fondo Cielo), essendo Orizzonte e Meridiano cerchi fondamentali di riferimento; dove differiscono, in alcuni casi anche in maniera vistosa, è nella determinazione delle cuspidi delle Case intermedie (Seconda, Terza, Quinta, Sesta e i loro opposti polari).
Perché? Perché varia il piano di riferimento.
Così, ad esempio, il sistema di domificazione di Regiomontano prende come riferimento l’Equatore celeste, l’Alcabitius si affida invece ai semiarchi diurni .
Vi è un sistema invece, quello di Campano, che prende come piano di riferimento il Primo Verticale, cerchio del quale abbiamo già fatta la conoscenza in quanto ci ha permesso di trovare il Vertex: questo ci dice che tale sistema potrebbe essere più consono al nostro discorso, e così è. Addirittura alcuni studiosi lo ritengono, pur con tutti i suoi limiti peraltro comuni anche agli altri, il miglior sistema di domificazione. Già Dane Rudhyar si era così espresso:
Ora io considero le case natali decisamente come sezioni di 30 gradi dello spazio che circonda l’atto natale di individualizzazione, cioè il primo respiro che stabilisce il ritmo individuale del neonato. Le case non si trovano nello zodiaco, ma sono i segni dello zodiaco e tutti i corpi celesti che trovano la loro locazione in questa o quella casa. Ne consegue che il sistema di Placido di determinazione delle case, che è quello maggiormente in uso, non si combina con tale approccio, poiché è basato su un fattore-tempo. Invece il sistema di Campano è un metodo basato sullo spazio per calcolare la longitudine delle cuspidi delle case, e perciò io lo uso e lo trovo sempre più illuminante nella pratica astro-psicologica, anche se non è necessariamente il migliore sistema possibile (D. Rudhyar, L’Astrologia della personalità, Astrolabio, Roma 1986, pag. 10).
Ma in cosa consiste questo sistema?
In pratica il Primo Verticale viene suddiviso in dodici archi uguali di 30° ciascuno i quali vengono poi proiettati sull’Eclittica formando le cuspidi delle Case; così, ad esempio, per trovare le cuspidi delle Case XI e XII si divide in tre parti uguali di 30° la sezione d’arco del Primo Verticale compresa tra il Meridiano (Zenith) e l’Orizzonte (Est astronomico), poi si fanno partire, dai luoghi di queste suddivisioni, dei cerchi di posizione che incrociandosi nei punti Nord e Sud dell’Orizzonte, toccando l’Eclittica determineranno le cuspidi delle Case XI e XII. È quindi un sistema che si basa sulla divisione dello spazio.
A mio avviso un sistema logico e rigoroso, chiaro e pulito; ha semmai la particolarità che a latitudini elevate le Case estratte con questo sistema variano di molto la loro ampiezza, ciò che a molti può apparire come una “distorsione”, esteticamente non bello: eppure è più naturale di quanto si possa pensare visto che a latitudini elevate l’orbita del Sole appare molto inclinata, “distorcendo” così lo spazio in cui essa si muove. Tale sistema, basandosi sulla divisione del cerchio massimo passante per i punti Est e Ovest ed essendo un sistema spaziale, lo vedo più consono a rappresentarci anche la vita di oggi, basata sulle relazioni e sulla conquista dello spazio (o di spazio).
Per conoscere meglio il Vertex
Abbiamo detto che il Vertex è un punto che si trova a occidente: da qui si deduce che una volta calcolato lo dovreste trovare, nel vostro Tema natale, in zona occidentale, cioè a destra, a ridosso in pratica del Discendente. A testimonianza di questo, ecco la posizione del Vertex, ogni ora, nel Tema di una persona nata il 10 gennaio 1970 alla latitudine di Firenze (43N46). Nella prima colonna abbiamo le ore di nascita, nella seconda la posizione zodiacale del Vertex, nella terza la sua collocazione nelle Case.
ORA | VERTEX | CASA |
00 | 29° 20′ Ariete | Settima |
01 | 23° 19′ Toro | Settima |
02 | 12° 10′ Gemelli | Ottava |
03 | 27° 32′ Gemelli | Ottava |
04 | 10° 50′ Cancro | Ottava |
05 | 22° 57′ Cancro | Ottava |
06 | 04° 28′ Leone | Settima |
07 | 15° 42′ Leone | Settima |
08 | 26° 52′ Leone | Settima |
09 | 08° 03′ Vergine | Settima |
10 | 19° 17′ Vergine | Settima |
11 | 00° 34′ Bilancia | Sesta |
12 | 11° 50′ Bilancia | Sesta |
13 | 23° 04′ Bilancia | Sesta |
14 | 04° 15′ Scorpione | Sesta |
15 | 15° 25′ Scorpione | Sesta |
16 | 26° 40′ Scorpione | Sesta |
17 | 08° 14′ Sagittario | Quinta |
18 | 20° 26′ Sagittario | Quinta |
19 | 03° 54′ Capricorno | Quinta |
20 | 19° 32′ Capricorno | Quinta |
21 | 08° 51′ Acquario | Sesta |
22 | 03° 23′ Pesci | Sesta |
23 | 02° 29′ Ariete | Settima |
24 | 01° 05′ Toro | Settima |
Come vediamo, nell’arco delle 24 ore il Vertex tocca tutti i Segni ma per quanto riguarda le Case va a collocarsi solo in quelle che vanno dalla Quinta all’Ottava. In pratica “oscilla” a ridosso del DS, confermando così la sua natura di punto occidentale. E però non è sempre così, nel senso che questo che abbiamo ora esposto avviene solo a latitudini medie, ma quando ci spostiamo in zona tropicale, cioè a latitudini comprese tra 23N27 e 23S27, ecco che il Vertex si comporta in maniera “bizzarra”; osservate, di seguito, come si sposta il Vertex nel Tema del soggetto preso a esempio poco sopra (10.01.1970), ma questa volta facendolo nascere a Bombay, India (18N58):
ORA | VERTEX | CASA |
00 | 27° 35′ Leone | Undicesima |
01 | 08° 01′ Leone | Decima |
02 | 05° 15′ Leone | Nona |
03 | 07° 28′ Leone | Nona |
04 | 11° 43′ Leone | Nona |
05 | 17° 01′ Leone | Ottava |
06 | 22° 59′ Leone | Ottava |
07 | 29° 23′ Leone | Ottava |
08 | 06° 07′ Vergine | Settima |
09 | 13° 04′ Vergine | Settima |
10 | 20° 12′ Vergine | Settima |
11 | 27° 25′ Vergine | Settima |
12 | 04° 40′ Bilancia | Sesta |
13 | 11° 52′ Bilancia | Sesta |
14 | 18° 57′ Bilancia | Sesta |
15 | 25° 51′ Bilancia | Quinta |
16 | 02° 30′ Scorpione | Quinta |
17 | 08° 47′ Scorpione | Quinta |
18 | 14° 35′ Scorpione | Quinta |
19 | 19° 38′ Scorpione | Quarta |
20 | 23° 27′ Scorpione | Quarta |
21 | 24° 41′ Scorpione | Terza |
22 | 19° 04′ Scorpione | Terza |
23 | 19° 07′ Bilancia | Prima |
24 | 25° 12′ Leone | Undicesima |
Cosa notate di diverso dalla precedente tabella? Che qui il Vertex ha toccato tutte le Case ma per quanto riguarda i Segni solo alcuni a ridosso della Bilancia (punto equinoziale), ovvero Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione (facendo anche dei “salti” non indifferenti). In pratica si è comportato all’opposto di prima, dove aveva toccato tutti i Segni ma solo quattro Case (qui tutte le Case ma solo quattro Segni).
Ma inoltriamoci ancora di più in zona tropicale e andiamo all’Equatore, e vediamo come il Vertex si comporta se il nostro fosse nato a Quito, Ecuador (00S13):
ORA | VERTEX | CASA |
00 | 00° 08′ Ariete | Sesta |
01 | 00° 16′ Ariete | Quinta |
02 | 00° 23′ Ariete | Quinta |
03 | 00° 28′ Ariete | Quarta |
04 | 00° 31′ Ariete | Quarta |
05 | 00° 32′ Ariete | Terza |
06 | 00° 31′ Ariete | Terza |
07 | 00° 28′ Ariete | Seconda |
08 | 00° 22′ Ariete | Seconda |
09 | 00° 15′ Ariete | Prima |
10 | 00° 07′ Ariete | Prima |
11 | 29° 59′ Pesci | Dodicesima |
12 | 29° 50′ Pesci | Dodicesima |
13 | 29° 42′ Pesci | Undicesima |
14 | 29° 36′ Pesci | Undicesima |
15 | 29° 31′ Pesci | Decima |
16 | 29° 28′ Pesci | Decima |
17 | 29° 27′ Pesci | Nona |
18 | 29° 28′ Pesci | Nona |
19 | 29° 32′ Pesci | Ottava |
20 | 29° 37′ Pesci | Ottava |
21 | 29° 44′ Pesci | Settima |
22 | 29° 52′ Pesci | Settima |
23 | 00° 01′ Ariete | Sesta |
24 | 00° 09′ Ariete | Sesta |
Praticamente immobile a 0° Ariete (punto equinoziale), ma anche qui toccando tutte le Case. Perché questo comportamento?
Perché il Vertex, abbiamo detto, è un Ascendente, ma un Ascendente che si trova a una latitudine complementare alla nostra natale (la già conosciuta “colatitudine”), così a Bombay la colatitudine sarà 90° – 18° 58′ = 71° 02′, il che vuol dire che il Vertex alla latitudine di Bombay (18N58) si comporta come si comporterebbe l’Ascendente alla latitudine di 71N02 (latitudine, quest’ultima, che ci dice che siamo all’interno del Circolo Polare Artico, che inizia a 66N33); per quanto riguarda Quito la colatitudine sarà 90° – 00° 13′ = 89° 47′, il che vuol dire che alla latitudine di Quito (00S13) il Vertex si comporta come si comporterebbe l’Ascendente alla latitudine di 89S47 (in pratica al Polo Sud).
Se vi è capitato di stendere Temi Natali per soggetti nati a latitudini estreme vi sarete certamente accorti del singolare comportamento delle Case quindi dell’Ascendente, ovvero della loro distorsione: all’interno dei circoli polari un grado di Eclittica diventa circumpolare, e più ci avviciniamo ai Poli più noteremo anomalie comportamentali di questi gradi, alcuni nemmeno sorgendo. Le anomalie dell’Ascendente in zona polare sono quindi “in risonanza” con le anomalie del Vertex in zona tropicale.
A riprova di questo, vediamo come si comporta l’Ascendente a latitudini estreme. Prima avevamo visto la singolarità del Vertex in zona tropicale, ora vediamo la singolarità dell’Ascendente in zona polare.
Nella tabella seguente vediamo, alla latitudine di 71N02, il variare della posizione dell’Ascendente al variare delle ore natali. Ovviamente qui prendiamo in considerazione solo l’Ascendente senza considerare gli spostamenti di altri elementi.
ORA | ASCENDENTE |
00 | 28° 47′ Vergine |
01 | 06° 01′ Bilancia |
02 | 13° 12′ Bilancia |
03 | 20° 16′ Bilancia |
04 | 27° 08′ Bilancia |
05 | 03° 43′ Scorpione |
06 | 09° 55′ Scorpione |
07 | 15° 36′ Scorpione |
08 | 20° 28′ Scorpione |
09 | 23° 56′ Scorpione |
10 | 24° 23′ Scorpione |
11 | 16° 16′ Scorpione |
12 | 08° 18′ Bilancia |
13 | 19° 29′ Leone |
14 | 06° 30′ Leone |
15 | 05° 31′ Leone |
16 | 08° 24′ Leone |
17 | 12° 59′ Leone |
18 | 18° 29′ Leone |
19 | 24° 34′ Leone |
20 | 01° 04′ Vergine |
21 | 07° 51′ Vergine |
22 | 14° 52′ Vergine |
23 | 22° 01′ Vergine |
24 | 29° 15′ Vergine |
A parte dei “salti” non indifferenti, vediamo che l’Ascendente si comporta alla latitudine di 71N02 come si comportava il Vertex alla latitudine di 18N58 (Bombay), essendo queste due latitudini l’una la complementare dell’altra: in tutti e due i casi sono toccati i Segni Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione. Qualora volessimo osservare anche i comportamenti dell’Ascendente alla latitudine di 89S47 lo vedremmo praticamente fermo sulla linea degli equinozi (0° Ariete/0° Bilancia), stesso comportamento del Vertex alla latitudine di Quito (00S13), essendo le due latitudini l’una la complementare dell’altra.
Ecco che il Vertex si presenta a noi come un “Ascendente complementare”, la qual cosa, giustamente, mette in moto una serie di domande, e una potrebbe essere quella che fa riferimento al fatto che, se un Ascendente già lo abbiamo, allora questo “Ascendente complementare” potrebbe essere l’Ascendente di un altro tipo di Tema, un “Tema complementare”.
Se avete pensato questo avete fatto un’ottima deduzione perché un Tema del genere esiste e si chiama “Tema dell’Anima”. Prima però di entrare nel merito di questo nuovo Tema si rende necessario far capire perché un “ascendente” (come è il Vertex) viene a trovarsi a destra, a occidente, in un Tema tradizionale.
Il procedimento, il calcolo per trovare il Vertex, può essere meglio compreso visualizzandolo con delle figure, ovvero con un approccio illustrativo. Quanto ora segue fa tesoro delle informazioni (ed è da esse liberamente tratto e sintetizzato) che Sergio Ghivarello, uno fra i massimi esoteristi e studiosi di Astrologia, deceduto nell’agosto 2000, mi ha gentilmente esposto in una corrispondenza personale che avemmo molti anni fa . Ciò su cui punteremo ora la nostra attenzione è perché un punto che nell’oroscopo tradizionale è occidentale (cioè si trova a destra del grafico) possa essere un elemento astronomico che ascende. Buona parte di questo “mistero” sta nel fatto che nel Tema dell’Anima il piano di riferimento per la domificazione non è il piano dell’Orizzonte ma il Primo Verticale. Ma andiamo per gradi. Cerchiamo di visualizzarci il procedimento prima esposto per trovare il Vertex.
Osserviamo la figura 5: siamo in piedi sul piano dell’Orizzonte e guardiamo in direzione Sud (posizione 1): davanti a noi, in alto, abbiamo il Medio Cielo (contrassegnato in figura dalla lettera C), a sinistra l’Ascendente (contrassegnato dalla lettera A), a destra il Discendente (contrassegnato dalla lettera D) e “dietro”, ovvero in basso sotto i nostri piedi, il Fondo Cielo (contrassegnato dalla lettera F) che però non possiamo vedere perché il piano di riferimento (l’Orizzonte) è reale e non “trasparente” come il Primo Verticale. Questa è la normale visuale di un Tema tradizionale.
Abbiamo detto che per calcolare il Vertex occorre in primo luogo trovare la colatitudine del nostro luogo di osservazione (90° – lat): questa operazione equivale a sdraiarsi supini sulla schiena e giacere sul piano dell’Orizzonte con la testa a Nord (posizione 2). Così facendo i nostri piedi “appoggeranno” ora sul Primo Verticale sul quale è come se fossimo in piedi.
Adesso dobbiamo aggiungere (o togliere) 12 ore al Tempo Siderale dell’Oroscopo (o 180° in Ascensione Retta), o anche, prendere il nostro Fondo Cielo e ruotarlo di 180° per “portarlo” al Medio Cielo: questa operazione (vedi figura 6) equivale a ruotare con il nostro corpo (ricordate? eravamo sdraiati per terra a faccia in su) di 180° ritrovandoci ora a pancia a terra (riguardo all’Orizzonte), ma sempre in piedi sul Primo Verticale, così che i nostri occhi si trovano davanti, in “alto”, quello che prima era il Fondo Cielo (lettera F) e che ora è diventato il Medio Cielo della nuova situazione (potete meglio visualizzare il tutto se inclinate la vostra testa a sinistra osservando la figura con il Nord in alto).
Alla nostra sinistra avremo ora il nuovo Segno ascendente, il Punto Vertex (lettera E), cioè quel punto dell’Eclittica che, alla nostra sinistra, va a intersecare il Primo Verticale (diventato adesso il nostro “piano di riferimento”).
In pratica il Vertex, che in un Tema tradizionale viene a trovarsi a occidente (a destra) e ha un movimento discendente in quanto il piano su cui poggiamo i piedi è l’Orizzonte del nostro emisfero, qui ascende perché il nostro piano di riferimento è diventato il Primo Verticale, così che poggiando i piedi su di esso noi vediamo il Vertex salire (ascendere) alla nostra sinistra, diventando così un “Ascendente complementare” o “trasparente” o “doppio” o “inconscio” (tenete a mente questi termini). Dal canto suo l’Antivertex diverrà il “Discendente complementare”, mentre quelli che in un Tema tradizionale erano il Fondo Cielo e il Medio Cielo si scambiano qui di ruolo, in ottemperanza al fatto che il Vertex altro non sarebbe che l’Ascendente che noi avremmo se il nostro Fondo Cielo fosse un Medio Cielo (alla colatitudine data).
A questo punto, secondo quanto esposto da Sergio Ghivarello sia nella lettera prima citata sia in un suo articolo uscito a suo tempo su “Linguaggio Astrale” (L’oroscopo vertex altazimutale: ragione, struttura, significato, in “Linguaggio Astrale” n. 109, pag. 47), per calcolare il Tema Vertex dovremmo attuare un’altra variazione nella posizione del nostro osservatore, variazione che possiamo veder visualizzata nella figura 7, ovvero portare il nostro osservatore nella posizione 4, e questo perché, nel costruire il nuovo Tema, “[…] i segni sul MC e sull’IC devono essere gli stessi dell’oroscopo tradizionale riferito all’Orizzonte”.
Così “[…] la numerazione delle Case astrologiche nell’oroscopo Vertex dovrà necessariamente seguire il senso orario perché le prime sei Case risultino al di sotto del piano di riferimento (in questo caso il Primo Verticale anziché l’orizzonte), condizione indispensabile per soddisfare l’esigenza astronomica che vede l’osservatore – che si trova al centro dell’asse che unisce i punti Est e Ovest – fronteggiare lo stesso Mezzocielo”.
Tuttavia, nonostante l’autorevole parola di Sergio Ghivarello e considerando soprattutto il tipo di “nuovo” Tema che stiamo qui proponendo, riteniamo giusto fermarci alla figura 6, ovvero lasciare il nostro osservatore nella posizione 3: d’altronde ha già ottemperato, tramite i suoi movimenti, a quelli che erano i passaggi che abbiamo elencato e che servono per calcolare il Vertex: 1) trovare la colatitudine, ciò che equivale a sdraiarsi sulla schiena, 2) aggiungere (o togliere) 12h al TSL, ciò che equivale a ruotare di 180° e mettersi a pancia in giù, ovvero stare in piedi sul Primo Verticale e avere davanti, in alto, il nuovo Medio Cielo (che era il Fondo Cielo del Tema tradizionale).
Così facendo avremo fatta salva la regola che vuole il Vertex l’Ascendente che noi avremmo se il nostro Fondo Cielo fosse un Medio Cielo: d’altronde uno dei presupposti su cui si basa il Tema dell’Anima qui proposto è proprio quello della particolarità del Fondo Cielo (con tutto ciò che esso significa anche a livello psicologico) che va ad assumere caratteri da Medio Cielo, e se ricordate i termini usati per l’Ascendente/Vertex (complementare, trasparente, doppio, inconscio) capirete come il nuovo Tema vada a parare in campi sottili, legati all’Anima, ecco perché in questo tipo di Tema il ruolo principale di luminare non ce l’ha il Sole come è in un Tema tradizionale ma la Luna:
[…] si è detto che il Vertex sarebbe l’Ascendente che noi avremmo se il nostro Fondo Cielo fosse un Medio Cielo, facendo così assurgere l’inizio della 4a Casa a punto importante nella visione ‘vertexiana’ (passatemi l’orribile neologismo) del tema. Ergo, la Luna dovrebbe avere più importanza del Sole, in una simile visione. Si potrebbe così dire che l’Ascendente sta al Vertex come il Sole sta alla Luna, così, se nel tema tradizionale abbiamo il Sole come rappresentante dell’Io e comunque indicatore del Segno natale, nel tema del Vertex avremo la Luna come rappresentante del “Segno natale” e il Vertex appunto come “Ascendente (R. Baldini, L’Ascendente dell’Anima. Il Punto Vertex in Astrologia, Pagnini, Firenze 1998, pag. 45)>.
Così scrissi e così ribadisco. Far assumere al Fondo Cielo connotati da Medio Cielo vuol dire ritrovarsi un Tema che non è solare, diurno e legato alla coscienza ma lunare, notturno, inconscio; vuol dire spaziare nei luoghi dell’Anima, in quella che è la seconda delle quattro componenti (Spirito, Anima, Mente e Corpo) dell’essere umano. Siamo a livello “celeste” e non “terrestre” o “geografico” come era nel Tema tradizionale riferito all’Orizzonte.
Il Tema dell’Anima. La costruzione
Ma come si costruisce il Tema dell’Anima? Prendiamo come esempio il Tema di Padre Pio. Qui il suo grafico natale (domif. Campanus).
Come vediamo Padre Pio ha il Vertex (VX) a 22° Gemelli, in Ottava Casa. Quello sarà l’Ascendente del suo Tema dell’Anima che porremo, in un grafico zodiacale vuoto, a sinistra. A questo punto occorre domificare questo nuovo Tema.
Per coloro i quali si fossero già messi le mani fra i capelli al solo pensiero di fare dei calcoli, niente paura: per la costruzione del Tema dell’Anima possiamo affidarci a un sistema molto semplice e alla portata di tutti e che ne definisce soprattutto la struttura simbolica; partendo dalla posizione del Vertex natale, che sarà l’Ascendente del Tema dell’Anima, inserite la cuspide della Seconda Casa a 30° da questo Ascendente (seguendo l’ordine dei Segni), la Terza a 60°, la Quarta a 90°, ecc.; in pratica utilizzate il procedimento delle “Case uguali”.
Ecco il Tema dell’Anima di Padre Pio costruito con questo sistema.
Ovviamente la cuspide della Decima Casa non è qui il Medio Cielo, ecco perché una volta costruito il Tema dobbiamo segnare il grado e il Segno in cui cade il Medio Cielo (che altro non è che il Fondo Cielo del Tema tradizionale). Nel caso qui esposto segneremo questo Medio Cielo a 20° 23′ dell’Acquario (e a 20° 23′ Leone il punto opposto).
La costruzione del Tema dell’Anima fatta utilizzando il sistema delle “Case uguali” al posto di una domificazione “ragionata” permette anche di ovviare a certe particolarità che troveremmo qualora dovessimo stendere questo tipo di Tema per un soggetto nato a latitudini tropicali, visto che sarebbe come costruirgli un Tema come se fosse nato al Circolo Polare, con tutte le distorsioni delle Case che ben conosciamo (ciò che renderebbe ardua la sua lettura), il che ci permette di dire che non è un’eresia l’erigere il Tema dell’Anima con il sistema delle “Case uguali”, essendo il Tema qui proposto simbolico.
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