23 - 08
2020
Sappiamo che a Marte si legano tutti gli oggetti appuntiti e taglienti; da ciò deriva che anche l’atto del tagliare rientra nei “compiti” di Marte.
L’essere umano, nella sua vita, sperimenta molti tagli: a livello relazionale-affettivo, professionale, amicale, ecc. Questi sono tagli che tutti noi, chi più chi meno, sperimentiamo nella nostra vita.
Ma ci sono altri tagli che ci riguardano e ai quali darei l’iniziale maiuscola.
Per visualizzarli dobbiamo andare a vedere i Segni in cui Marte ha giurisdizione sia diretta sia indiretta.
Iniziando lo zodiaco il primo Segno marziano che incontriamo è l’Ariete, primo Segno analogico alla Prima Casa, quella dell’individualità. Qui Marte però non è solo perché divide il suo dominio con il Sole, esaltato.
Vista la posizione dell’Ariete, posto all’inizio dello zodiaco, e quella della Prima Casa, posta all’inizio del circuito dei settori astrologici, possiamo benissimo mettere qui l’inizio della vita umana.
Quindi in Ariete abbiamo, simbolicamente, la nascita dell’essere umano.
Ed è qui che l’essere umano subisce il primo Grande Taglio della sua vita, quello del cordone ombelicale che lo legava ancora alla madre e la cui recisione lo renderà individuo; non a caso insieme a Marte abbiamo il Sole, simbolo dell’individualità appena acquisita. Quindi qui, al grado 0 dello zodiaco, inizia la vita terrena.
Il secondo Segno marziano che incontriamo è lo Scorpione, ottavo Segno dello zodiaco analogico all’Ottava Casa, quella della morte fisica. Non a caso Marte è qui alleato con Plutone.
Qui l’essere umano subisce il secondo Grande Taglio, quello del “cordone” che lo legava alla vita, recisione che porta alla morte del corpo fisico. Qui finisce la vita terrena.
Quindi fine di tutto? No, perché lo zodiaco non termina con lo Scorpione. Perciò continuiamo e andiamo avanti.
Dopo l’ottavo Segno abbiamo… il nono Segno, il Sagittario. Bella scoperta, dirà qualcuno. E allora? Beh, per spiegarvi meglio tutto il processo che da qui in poi si svolge provo a raccontarvelo in un modo il più chiaro possibile, fermo restando che ciò che “realmente” accade è molto più complesso e articolato di quanto vi esporrò.
Immaginiamo che quel corpo defunto in Scorpione sia il mio. Quindi nella fase Scorpione Renzo Baldini defunge. A questo punto entra in scena il Sagittario, o meglio la fase Sagittario. Questo Segno, il cui simbolo grafico è una freccia che scocca verso l’alto, ci fa vedere l’anima che lascia il mio corpo.
Ho detto “lascia” e non “si stacca” perché l’anima che ha intrapreso il viaggio in Sagittario è ancora l’anima di Renzo Baldini nonostante l’involucro che la conteneva – il mio corpo – sia già defunto: quindi in questa fase l’anima è ancora collegata alla vita terrena pur allontanandosi da essa.
Dopo aver completata la fase Sagittario l’anima arriva ai cancelli del terzo e ultimo Segno marziano, il Capricorno, dove Marte è in esaltazione e dove domina Saturno, il Grande Tagliatore.
Lì giunta la mia anima viene sottoposta a degli accertamenti: intanto viene pesata, poi deve rispondere a delle domande, riempire dei moduli, quantificare le sue vicissitudini terrestri, dare una valutazione il più oggettiva possibile del risultato dei compiti che le erano stati assegnati, ecc., ecc. Tutto questo viene registrato quindi immagazzinato nella Grande Memoria Cosmica all’interno della cartella personale dell’anima che contiene dei file ognuno relativo a un’incarnazione vissuta dalla stessa.
Dopo queste incombenze burocratiche l’anima viene condotta al cospetto di Marte e di Saturno che con un gesto deciso tagliano il “cordone” che ancora la legava alla vita terrena. Ecco il terzo e ultimo Grande Taglio: in quel momento l’anima smette di essere l’anima dell’entità corporea conosciuta come Renzo Baldini e ritorna a essere un’anima impersonale, non più legata all’involucro terreno.
L’anima poi attraversa tutto il Capricorno – il Monte della Trasfigurazione – per potersi meglio purificare e finalmente entrare nel Segno successivo, l’Acquario, luogo celeste dove vanno a confluire tutte le anime bonificate.
A questo riguardo aggiungo che le anime che sono nella fase Acquario sono quelle entità che molte culture e confessioni religiose chiamano angeli; quindi gli angeli altro non sono che anime che stanno vivendo la fase Acquario; vi sono molte tracce a sostegno di questa identità tra Acquario e angeli, per esempio nei simboli dati ai quattro Evangelisti: un leone per San Marco (quindi legato al Segno del Leone), un toro per San Luca (quindi legato al Segno del Toro), un’aquila per San Giovanni (quindi legato al Segno dello Scorpione) e un angelo per San Matteo (quindi legato al Segno dell’Acquario); oppure negli Arcani Maggiori dove troviamo la carta della Temperanza che ci raffigura un angelo con due coppe in mano mentre sta travasando del liquido dall’una all’altra, inequivocabile riferimento all’Acquario.
Quindi l’Acquario è il Segno degli angeli, cioè delle anime che liberate dall’involucro terreno sono ritornate a essere entità celesti, parti del Tutto e quindi di questo Tutto messaggere. È quando arrivano a questa fase che le anime-angelo possono entrare in contatto con le anime scese sulla Terra, cioè noi.
Ed è da questo Segno che l’anima che aveva vissuto l’esperienza terrena come Renzo Baldini verrà poi richiamata a una nuova incarnazione e allora dall’Acquario entrerà nel Segno d’Acqua dei Pesci che rappresenterà a livello terreno il liquido amniotico nel quale si troverà avvolto il feto – il nuovo involucro – pronto alla sua nuova nascita in Ariete. E il ciclo riparte.
Si può quindi visualizzare il punto di chiamata all’incarnazione di un’anima in quella linea che sta tra Acquario e Pesci, in pratica al grado 330 dello zodiaco: lì c’è la porta di uscita varcata dall’anima-angelo per rientrare nel ciclo della vita terrena.
Il grado 330 dello zodiaco è un punto misterico – luogo del Delfino o di Oannes –, come d’altronde lo è il suo dirimpettaio, il grado 150, punto di congiunzione del Leone con la Vergine – luogo della Sfinge.
Numero interessante questo 330 e altrettanto lo è il 33 chiamato anche “Maestro di Luce” e che ritroviamo in vari ambiti: nel numero delle vertebre dell’essere umano, negli anni di Cristo, nella Divina Commedia, nell’ultimo grado del Rito Scozzese antico e accettato, nel numero degli dèi indù, nei gradini della scala di Giacobbe; e si potrebbe continuare.
33 è 3+3 = 6, stesso risultato della parola greca άγγελος, ánghelos (angelo), le cui lettere hanno valore di 1, 3, 3, 5, 30, 70, 200 che sommate danno 312 = 3+1+2 = 6.
Anche il 150 è un numero interessante: nella Kabbalah, ad esempio, è il numero della Materia prima, della Presenza di Dio (Shekhinah).
Altrettanto lo è il 15.
15 è 1+5 = 6, stesso risultato del 33 e della parola greca ánghelos.
15 è anche la somma del 5 (Microcosmo) col 10 (Macrocosmo).
15+33 = 48, numero delle leggi che governano il pianeta Terra (Pëtr Demianovič Ouspensky); numero dei petali presenti in ognuno dei due grandi petali dell’Ajna Chakra, il sesto chakra, quello spirituale; numero delle costellazioni tolemaiche; numero di tutte le combinazioni degli Elementi Fuoco, Terra, Aria e Acqua con le loro tre modalità espressive Cardinale, Fissa e Mobile.
48 poi è 4+8 = 12, e 4, 8, 12 sono i tre Segni d’Acqua (Cancro, Scorpione e Pesci) che rappresentano simbolicamente le tre funzioni/fasi dell’Anima e alle quali vari autori nel corso dei secoli hanno dato pressappoco le stesse valenze: ne citiamo solo due, Tommaso d’Aquino e Carl Gustav Jung.
Da notare come queste tre funzioni/fasi si trovino a essere perfettamente sovrapponibili, nell’ordine, a Cancro, Scorpione e Pesci.
Tommaso d’Aquino:
I funzione: anima vegetativa, inerente le funzioni vegetative, di nutrizione e di crescita [perciò Cancro];
II funzione: anima sensitiva, che governa i sensi [perciò Scorpione];
III funzione: anima intellettiva, dalla quale dipendono le funzioni legate alla conoscenza e all’amore [perciò Pesci].
Carl Gustav Jung:
I fase: è quella legata al piano istintivo e biologico [perciò Cancro];
II fase: è quella che si può definire “dei sensi” e che contiene ancora elementi legati alla sessualità [perciò Scorpione];
III fase: è quella inerente l’amore che raggiunge finalmente il livello spirituale [perciò Pesci].
Per inciso l’asse 150°/330° – 0° Vergine/0° Pesci – è un asse che racchiude molti misteri: intanto è l’asse Corpo/Anima, poi è un asse che in questi tempi si sta trasformando, si sta muovendo, sta ruotando su se stesso perché sta vivendo-effettuando un cambio di Era: processo lungo e che non ha un inizio preciso ma che tutti noi stiamo già vivendo da un bel po’ di tempo e che modificherà alquanto le energie della Terra – e mi sembra che già lo stiamo sperimentando.
Ricapitolando:
al grado 0 dello zodiaco abbiamo il Primo Taglio: entrata mia e dell’anima nella vita fisica;
al grado 240 il Secondo Taglio: mia uscita dalla vita fisica ma ancora permanenza in essa dell’anima;
al grado 270 il Terzo Taglio: distacco dell’anima dalla vita fisica.
In pratica la vita dell’essere umano e della sua anima viaggia sullo zodiaco coprendo nove Segni, dall’inizio dell’Ariete alla fine del Sagittario – otto Segni di mia vita fisica più un Segno vissuto dalla sola anima per potersi affrancare dall’involucro terreno; da lì in poi l’anima prosegue il suo cammino individualmente coprendo le tappe-fasi del Capricorno-Trasfigurazione, dell’Acquario-Angelo e dei Pesci-Rinascita.
Dall’inizio dell’Ariete alla fine del Sagittario sono nove Segni completi: che siano nove richiama alla mente i nove mesi della gravidanza creando ciò un parallelo tra il tempo di permanenza nel ventre di nostra madre e il tempo di permanenza nostro – otto Segni – e della nostra anima – un Segno – nella fase terrena.
Ma qui mi fermo ché c’è già molto su cui meditare.
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