06 - 06
2016
Oggi, 580 anni fa, il 6 giugno 1436 (calendario giuliano, ma 15 giugno nel calendario gregoriano) alle ore 16.40, nasceva l’astronomo, matematico e astrologo tedesco Johann Müller, conosciuto col nome latino di Regiomontanus dal nome della città dove nacque, Königsberg (Baviera, Bassa Franconia), anche se per la precisione nacque a Unfinden, sobborgo di Königsberg.
Talento precoce (Ascendente in Scorpione; Mercurio in Gemelli in trigono a Giove), fu all’età di dodici anni allievo all’Università di Lipsia.
A sedici divenne allievo e collaboratore a Vienna, all’Alma Mater Rudolfina, dell’astronomo e matematico austriaco Georg von Peuerbach (1423-1461).
Regiomontano fu autore della traduzione dell’Almagesto di Tolomeo, lavoro che era stato iniziato da Peuerbach e che lui portò a termine.
Dal 1461 al 1465 visse nella casa del cardinale e umanista bizantino Bessarione (1403-1472); lì scrisse la sua opera più famosa, quel “De Triangulis Omnimodus” (1464) che fu la prima esposizione modernamente sistematizzata della trigonometria piana.
In ambito astrologico è conosciuto per le sue Effemeridi (utilizzate per i loro viaggi da Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci) e per l’opera “Tabulae Directionum Profectionumque…” (Augustae Vindelicorum, 2 gennaio 1490), completata in Ungheria alla corte di Mattia Corvino nel 1467, dove espone calcoli e tabelle per la stesura delle carte del cielo con un metodo di domificazione da lui elaborato che si basa sulla divisione dell’equatore celeste, ovvero partendo dal meridiano l’equatore viene segnato a intervalli di 30° e su questi punti vengono fatti passare i cerchi di posizione; i punti in cui questi cerchi incontrano l’eclittica rappresentano le cuspidi delle dodici Case.
Nel 1471 si stabilì a Norimberga dove fondò, insieme al suo allievo Bernardo Walther (1430-1504), valente astronomo, il primo osservatorio europeo.
Nel 1475, per le sue competenze, venne chiamato a Roma da Sisto IV per lavorare alla riforma del Calendario: non potè però assolvere a questo importante compito perché l’anno dopo, il 6 luglio 1476 (15 luglio del calendario gregoriano), morì.
La causa della morte è stata ed è tuttora dibattutata: probabilmente venne colpito dalla peste che stava imperversando a Roma, ma altri sostengono che venne avvelenato dai figli del filosofo e umanista bizantino Giorgio di Trebisonda (1395-1472) la cui traduzione e commento dell’Almagesto di Tolomeo era stata avversata e criticata da Regiomontano che in quel tempo si stava anche dando da fare per ulteriormente screditarla attraverso uno scritto mai ovviamente pubblicato.
Venne intentato anche un processo ma le prove a loro carico non furono sufficienti anche perché non venne eseguita, causa la peste, una già richiesta autopsia che forse avrebbe fatto luce sull’accaduto.
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